August 2, 2023
La zona del cratere sismico, cosa è e dove si trova?
Da qualche anno, il termine “cratere” viene utilizzato per descrivere le aree colpite da terremoti, facendo riferimento ai danni subiti e all’allocazione di finanziamenti e interventi per la ricostruzione. Ma da dove proviene questo termine? E quali sono i comuni che ad oggi sono situati in queste zone?
L’origine controversa
Questo neologismo semantico ha guadagnato popolarità dopo il terremoto dell’Aquila nel 2009 e, successivamente, dopo quello dell’Emilia nel 2012. Oggi, sulla rete si trovano migliaia di occorrenze di questa parola. Tuttavia, va notato che il termine “cratere sismico” non è di uso specialistico e non è presente nei siti scientifici come quello dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, in cui il termine “cratere” è usato per descrivere le cavità dei vulcani.
La mancanza di una spiegazione definitiva ha portato a diverse interpretazioni su questa risemantizzazione. Una possibile spiegazione suggerisce che l’analogia con i vulcani potrebbe innescare in modo subliminale l’idea di qualcosa di nascosto e misterioso che ribolle e minaccia sotto i nostri piedi, creando così una metafora di potenziale distruzione. Tuttavia, questa spiegazione solleva diverse perplessità.
Un’altra ipotesi potrebbe essere derivata dalla rappresentazione grafica degli epicentri e delle zone colpite dai terremoti sulle carte geografiche. Queste aree sono spesso indicate in gradazioni di rosso o di altri colori caldi, e le forme circolari possono ricordare dei crateri, sia vulcanici che di altra natura. Pertanto, potrebbe trattarsi di una metafora visiva, in cui il termine “cratere” è stato adottato per richiamare l’aspetto delle zone colpite dai terremoti sulla carta.
Tuttavia, una spiegazione più precisa sulle origini del termine “cratere sismico” deriva direttamente dal primo utilizzo di questo neologismo, risalente al 1980, quando Giuseppe Zamberletti, ex Ministro per la protezione civile e le politiche del mare dell’Italia, lo utilizzò in occasione del terremoto dell’Irpinia.
Secondo Zamberletti, il termine “cratere” non faceva riferimento all’epicentro, ma al perimetro tracciato su una cartina dei comuni maggiormente colpiti dal terremoto, ai quali erano destinati gli aiuti statali. Il confine del cratere, per Zamberletti, assomigliava al bordo di un cratere vulcanico. Da allora, il termine “cratere” è rimasto nel lessico della protezione civile.
Nell’articolo della Stampa del 6 marzo 1981, Zamberletti spiegò ai parlamentari delle due commissioni che stavano esaminando i provvedimenti per la ricostruzione delle zone colpite dal sisma che si era privilegiata “la scelta degli alloggi prefabbricati, idonei per una lunga permanenza, nei 35 comuni del cosiddetto cratere (i centri più danneggiati, ndr) coinvolgendo le amministrazioni locali”.
I comuni del cratere sismico
Ad oggi la zona del cratere comprende 140 comuni, sparsi tra Abruzzo, Lazio, Marche ed Umbria.
Abruzzo
Barete (Aq); Cagnano Amiterno (Aq); Campli (TE) Campotosto (AQ); Capitignano (AQ); Castelcastagna (Te); Castelli (TE); Civitella del Tronto (TE); Colledara (Te); Cortino (TE); Crognaleto (TE); Fano Adriano (Te). Farindola (Pe); Isola del Gran Sasso (Te); Montereale (AQ); Montorio al Vomano (TE); Pietracamela (Te) Pizzoli (Aq); Rocca Santa Maria (TE); Teramo; Torricella Sicura (TE); Tossicia (TE); Valle Castellana (TE).
Lazio
Accumoli (RI); Amatrice (RI); Antrodoco (RI); Borbona (RI); Borgo Velino (RI); Cantalice (RI); Castel Sant’Angelo (RI); Cittaducale (RI); Cittareale (RI); Leonessa (RI); Micigliano (RI); Poggio Bustone (RI) Posta (RI); Rieti; Rivodutri (RI).
Marche
Acquacanina (MC); Acquasanta Terme (AP); Amandola (FM); Apiro (MC); Appignano del Tronto (AP);
Arquata del Tronto (AP); Ascoli Piceno; Belforte del Chienti (MC); Belmonte Piceno (FM); Bolognola (MC);
Caldarola (MC); Camerino (MC); Camporotondo di Fiastrone (MC); Castel di Lama (AP); Castelraimondo (MC);
Castelsantangelo sul Nera (MC); Castignano (AP); Castorano (AP); Cerreto D’esi (AN); Cessapalombo (MC);
Cingoli (MC); Colli del Tronto (AP); Colmurano (MC); Comunanza (AP); Corridonia (MC); Cossignano (AP);
Esanatoglia (MC); Fabriano (AN); Falerone (FM); Fiastra (MC); Fiordimonte (MC); Fiuminata (MC);
Folignano (AP); Force (AP); Gagliole (MC); Gualdo (MC); Loro Piceno (MC); Macerata; Maltignano (AP);
Massa Fermana (FM); Matelica (MC); Mogliano (MC); Monsapietro Morico (FM); Montalto delle Marche (AP);
Montappone (FM); Monte Rinaldo (FM); Monte San Martino (MC); Monte Vidon Corrado (FM);
Montecavallo (MC); Montedinove (AP); Montefalcone Appennino (FM); Montefortino (FM); Montegallo (AP);
Montegiorgio (FM); Monteleone (FM); Montelparo (FM); Montemonaco (AP); Muccia (MC); Offida (AP);
Ortezzano (FM); Palmiano (AP); Penna San Giovanni (MC); Petriolo (MC); Pieve Torina (MC);
Pievebovigliana (MC); Pioraco (MC); Poggio San Vicino (MC); Pollenza (MC); Ripe San Ginesio (MC);
Roccafluvione (AP); Rotella (AP); San Ginesio (MC); San Severino Marche (MC); Santa Vittoria in Matenano (FM);
Sant’Angelo in Pontano (MC); Sarnano (MC); Sefro (MC); Serrapetrona (MC); Serravalle del Chienti (MC);
Servigliano (FM); Smerillo (FM); Tolentino (MC); Treia (MC); Urbisaglia (MC); Ussita (MC); Venarotta (AP);
Visso (MC).
Umbria
Arrone (TR); Cascia (PG); Cerreto di Spoleto (PG); Ferentillo (TR); Montefranco (TR); Monteleone di Spoleto (PG); Norcia (PG); Poggiodomo (PG); Polino (TR); Preci (PG); Sant’Anatolia di Narco (PG); Scheggino (PG); Sellano (PG); Spoleto (PG); Vallo di Nera (PG).
Questi cosiddetti “comuni del cratere” sono appunto tra quelli dove il rischio sismico è il più alto in Italia, per questo gli interventi per mettere in sicurezza gli edifici in queste regioni sono fondamentali, per salvaguardare la sicurezza delle persone.