June 2, 2020
Il potenziale sismico dell’Italia
Il potenziale sismico dell’Italia: il caso della Sicilia Orientale
L’Italia ha un altissimo rischio sismico. Tra le zone con un rischio sismico maggiore dell’intero Mediterraneo c’è la Sicilia sud-orientale.
La faglia Ibleo Maltese e il rischio sismico dell’area siciliana
Il nostro Paese, come noto, ha un altissimo rischio sismico. Tra le zone con un potenziale maggiore dell’intero Mediterraneo c’è la zona della Sicilia sud-orientale.
La faglia “Ibleo-Maltese”
La famosa faglia Ibleo-Maltese è una sorta di grande spaccatura della crosta terrestre che dall’isola di Malta arriva fino alle coste siciliane e al versante orientale dei monti Iblei. Gli studiosi hanno concluso che il potenziale sismico di questa faglia sia uno dei maggiori di tutto il continente con una magnitudo di 8. Come sappiamo, un sisma con tale magnitudo sarebbe molto pericoloso; basti pensare che il terremoto del 30 ottobre 2016 nei pressi di Norcia aveva una magnitudo di 6.6.
La faglia è in realtà formata da diversi segmenti, ossia più faglie, che sono dislocati fra gli Iblei e il fondo marino davanti alle coste siracusane/catanesi. Tra queste, la più importante in questo settore è quella occidentale che si estende parallelamente alla costa per più di 45 chilometri. Secondo alcuni studi di fine anni 90, questo segmento crea delle scarpate quasi rettilinee, che si caratterizzano per altezze comprese tre gli 80 e i 240 metri. Procedendo verso sud le faglie tornano ad avere una direzione prevalente verso Nord-Est ed è qui che troviamo la nota faglia di Avola, che si estende per oltre 20 chilometri separando le montagne di Avola dalla costa, e dalle faglie Rosolini-Pozzallo
I terremoti del passato
Questa zona in passato è stata soggetto di violente scosse.
Le fonti storiche parlano di terremoti molto violenti avvenuti nel 1169, nel 1542 e nel 1693.
Quest’ultimo si verificò a gennaio e fu caratterizzato da due potentissimi fenomeni sismici talmente intensi da devastare molti centri abitati i cui danni si estero persino a Malta, passando per Palermo, Catania e dalla Calabria meridionale e la cui scossa si sentì fino in Tunisia.
Uno dei più recenti sismi della zona è stato invece quello del 13 Dicembre del 1990 che provocò 17 morti ed oltre 15.000 senza tetto. Il sismainteressò una grande area del territorio sud-orientale della regione. La scossa ebbe una magnitudo di 5.7 Richter e una durata di circa 45 secondi, a cui seguì un’altra sensibile scossa di assestamento il giorno 16.
La prevenzione la principale arma
Leggendo la storia recedente del nostro Paese, è evidente come, sul nostro territorio, i terremoti con una magnitudo superiore a 6 siano in grado di causare gravi danni, oltre che vittime. Dai dati emerge che i territori in questione vengono segnati per almeno circa un decennio da tali catastrofi.
L’area siciliana nello specifico ha un rischio sismico molto elevato. Poiché purtroppo i terremoti non possono essere previsti, risulta quanto più importante lavorare sulla prevenzione con interventi strutturali per scongiurare disastri.