July 18, 2020
La tecnologia a supporto del patrimonio artistico delle città colpite da un terremoto
La tecnologia può essere un valido alleato nelle azioni di tutela del patrimonio artistico culturale in caso di terremoto
Il terremoto spesso è causa anche della perdita del patrimonio artistico culturale dal valore inestimabile.
Il terremoto del centro Italia, uno dei più recenti e gravi della storia del nostro Paese, oltre ad aver causato la perdita di molte vite umane, è stato anche responsabile a danni significativi al patrimonio culturale della zona. Nello specifico di quel terremoto, si parla di almeno 293 siti tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria danneggiati o distrutti. Sono diverse le iniziative nate proprio in risposta a queste situazioni che negli ultimi anni sono state sviluppate in risposta a questa situazione.
VirtualLAQ
La nascita di VirtualLAQ parte proprio dalla volontà di ideare e sviluppare un museo digitale che favorisca la memoria dei luoghi colpiti da un evento catastrofico come lo è un sisma di quella intensità.
Creato grazie ad un cooperative working italiano, irlandese, portoghese e spagnolo, il progetto è stato pensato per valorizzare la cultura dell’innovazione digitale sulle problematiche legate al patrimonio culturale.
L’obiettivo principale del progetto, ideato dal fotografo aquilano Roberto Grillo, è quello di mantenere viva la memoria storico-culturale delle città.
Come è possibile?
Attraverso tour digitali che raccontino ogni epoca di un determinato luogo: passato, presente e futuro. Nello specifico la tecnologia permetterà un viaggio negli spazi della città prima del terremoto, un video immersivo sull’evento sismico ed uno spazio dedicato alla città del futuro.
Banche dati condivise
In Emilia-Romagna è nato il primo sistema informativo integrato che punta alla salvaguardia del patrimonio culturale della regione e pensato appositamente per essere uno strumento di supporto per le attività di gestione e tutela dei beni in caso di emergenza sismica.
Il progetto, nato dalla collaborazione tra l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna, il ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo e l’Istituto per i beni artistici, culturali e naturali dell’Emilia-Romagna, ha visto il primo step operativo lo scorso autunno quando è stata svolta l’esercitazione sismica “Romagna 2019”, momento fondamentale per definire le pratiche di messa in sicurezza dei beni e degli edifici. Le informazioni condivise dalle tre realtà vengono costantemente aggiornate per essere, in caso di sisma, consultate direttamente sulla mappa dell’area colpita a beneficio degli operatori che concretamente staranno operando per la sicurezza del territorio.
In entrambi i casi, sitratta di possibilità importanti per non perdere parte significativa ed unica del nostro patrimonio culturale. Rappresentano, inoltre, un valido strumento di rilancio degli aspetti storici e culturali per luoghi così duramente colpiti. Creare questa tecnologia al servizio del patrimonio culturale del nostro Paese colpiti da un sisma, significa abbattere gli ostacoli all’accesso ai contenuti culturali che sono andati perduti.