
February 28, 2025
Obbligo assicurazione eventi catastrofali e polizza sisma

Le nuove regole per le imprese
L’Italia si prepara a un cambiamento epocale per il proprio tessuto produttivo. Con l’entrata in vigore della Legge 213/2023 (Legge di Bilancio 2024), le imprese industriali con sede legale o stabile organizzazione in Italia sono obbligate a dotarsi di una copertura assicurativa contro i danni da calamità naturali ed eventi catastrofali (sismi, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni). Questa misura – che include la polizza sisma come garanzia fondamentale – mira a ridurre la dipendenza dai compensi statali, in un contesto in cui il governo, gravato da un alto debito pubblico, intende contenere le spese per le ricostruzioni. Con il Decreto Milleproroghe convertito in legge, il termine per adeguarsi è stato rinviato dal 31 dicembre 2024 al 31 marzo 2025; il decreto attuativo, pubblicato in Gazzetta Ufficiale (DM n. 18 del 30 gennaio 2025), entrerà in vigore il 14 marzo 2025.
Quadro normativo e obblighi per le imprese
La Legge 213/2023, all’art. 1, commi 101 e seguenti, impone alle imprese di stipulare una polizza di assicurazione a copertura dei danni diretti ai beni indicati nell’articolo 2424 del Codice Civile (sezione Attivo, voce B-II, numeri 1, 2 e 3). I beni assicurabili includono terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali. Le imprese interessate comprendono società di capitali, società di persone e imprese individuali, con l’eccezione degli imprenditori agricoli, per i quali l’assicurazione rimane facoltativa. Anche le imprese straniere con stabile organizzazione in Italia devono adeguarsi, essendo iscritte al Registro delle Imprese.
Il nuovo obbligo, volto a tutelare il sistema produttivo nazionale dai costi di ricostruzione in caso di disastri, sostituisce in larga misura la precedente dipendenza dallo Stato per il risarcimento dei danni.
Adeguamento e tempistiche
Le imprese hanno tempo fino al 31 marzo 2025 per adeguarsi alla normativa. Chi dispone già di coperture assicurative potrà integrarle alla prima scadenza utile, evitando la necessità di stipulare un nuovo contratto immediatamente. Le nuove polizze, invece, devono essere stipulate entro il termine indicato; il decreto attuativo, che definisce le modalità operative, è già stato pubblicato (DM n. 18 del 30 gennaio 2025) e entrerà in vigore il 14 marzo 2025.
Questa proroga, confermata da fonti come Confcommercio, garantisce alle imprese un periodo transitorio sufficiente per negoziare condizioni e tariffe in linea con il rischio specifico dei beni assicurati. Qui l’articolo in cui si parla del termine.
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Copertura assicurativa e specifiche per il rischio sismico
Tra i diversi cataclismi nominati dalla legge, il rischio sismico assume particolare importanza, data l’elevata sismicità di molte zone italiane. La normativa impone alle imprese di dotarsi di una polizza di assicurazione per il rischio sismico, che garantisca il risarcimento dei danni strutturali derivanti da terremoti.
Questa copertura assicurativa sisma prevede indennizzi per crolli e lesioni strutturali, oltre a danni a impianti, macchinari e altre attrezzature presenti negli immobili produttivi. I premi saranno calcolati in base al livello di rischio territoriale e alle caratteristiche costruttive degli edifici; la normativa prevede che le polizze assicurative possano includere una franchigia o uno scoperto, ma questo non deve superare il 15% del danno subito, garantendo così una protezione significativa per le imprese. Questa misura mira non solo a proteggere il patrimonio aziendale, ma anche a incentivare l’adozione di misure preventive e il miglioramento della sicurezza sismica degli edifici.
Gli interventi di miglioramento antisismico sugli edifici aziendali, come il rafforzamento delle strutture portanti e l’installazione di dispositivi antisismici, possono contribuire a ridurre il premio assicurativo per la polizza sisma. Le compagnie assicurative riconoscono il minor rischio applicando tariffe ridotte agli immobili certificati a norma sismica. Inoltre, esistono incentivi fiscali per le imprese che investono nella prevenzione sismica, come il Sismabonus, che consente una detrazione d’imposta sulle spese di adeguamento antisismico fino al 36% nel 2025, con una riduzione progressiva negli anni successivi. Diverse polizze terremoto prevedono sconti sul premio e riduzioni di franchigia per edifici certificati a basso rischio sismico.
Questo aspetto è particolarmente vantaggioso per le imprese situate in zone ad alto rischio, che possono così ottenere una copertura più accessibile. Inoltre, il Fondo per la prevenzione del rischio sismico dello Stato e alcuni bandi regionali cofinanziati da fondi europei offrono contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per la messa in sicurezza sismica dei fabbricati produttivi, incentivando ulteriormente le imprese a investire nella prevenzione.
Ruolo delle compagnie assicurative e obbligo a contrarre
Per garantire che ogni impresa possa ottenere la copertura necessaria, la legge prevede che le compagnie assicurative, in particolare quelle abilitate nel ramo 8 (danni), siano obbligate a contrarre polizze assicurative per le imprese. Tale obbligo a contrarre (art. 1, comma 106) non consente alle compagnie di rifiutare la stipula, salvo nei casi in cui il rischio superi la loro capacità sottoscrittiva. Per facilitare l’assunzione del rischio, lo Stato agirà da riassicuratore attraverso SACE, offrendo garanzie fino al 50% degli indennizzi. Questo intervento pubblico è finalizzato a mantenere la sostenibilità del sistema assicurativo e a ridurre l’impatto economico sulle imprese.
Le condizioni contrattuali, inclusi limiti, massimali e eventuali scoperti, saranno dettagliate nel decreto attuativo, già oggetto di revisione da parte di IVASS e degli operatori di settore.
Sanzioni per l’Inadempimento
La normativa italiana, in conformità con l’articolo 1, comma 102 della Legge 213/2023, non prevede sanzioni pecuniarie dirette per il mancato adeguamento all’obbligo di stipulare una polizza antisismica o altre coperture assicurative obbligatorie contro le catastrofi naturali. Tuttavia, le conseguenze indirette risultano altrettanto significative. Le imprese che non aderiscono alla garanzia obbligatoria per legge potrebbero perdere il diritto di accedere a finanziamenti, contributi e agevolazioni pubbliche, un impatto particolarmente rilevante in caso di danni derivanti da calamità naturali come terremoti o alluvioni.
Questa misura è stata concepita come un deterrente, incoraggiando le aziende a proteggere i propri immobili produttivi per evitare di rimanere scoperte in momenti critici. Un rischio specifico emerge nel contesto degli appalti pubblici: il mancato adeguamento potrebbe portare al discredito, compromettendo la reputazione dell’impresa e rischiando l’eventuale esclusione da gare d’appalto o collaborazioni con enti pubblici.
Conclusioni
L’introduzione della polizza di assicurazione obbligatoria per eventi catastrofali rappresenta un cambiamento strutturale per il sistema produttivo italiano. La normativa mira a creare un sistema più resiliente, riducendo il peso economico sugli aiuti pubblici e incentivando la gestione preventiva del rischio. Le imprese hanno tempo fino al 31 marzo 2025 per conformarsi, e il mercato assicurativo dovrà adeguarsi garantendo offerte competitive e sostenibili per tutte le categorie produttive.
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Domande frequenti sull’obbligo assicurativo eventi catastrofali
Quale recente normativa ha stabilito un nuovo requisito assicurativo per le aziende in Italia?
Con l’obiettivo di rafforzare la protezione contro i disastri naturali, la Legge di Bilancio 213/2023 impone a tutte le imprese con sede legale in Italia di dotarsi di una polizza assicurativa che copra i danni derivanti da calamità ed eventi catastrofali.
Quali aziende sono obbligate a sottoscrivere la polizza contro eventi catastrofali?
Questa misura riguarda tutte le imprese registrate nel registro delle imprese italiano, incluse quelle estere con una presenza stabile nel Paese. Fanno eccezione le aziende agricole, escluse grazie alle loro specificità e ai sostegni già previsti.
Quali fenomeni naturali devono essere inclusi nella copertura obbligatoria?
La polizza è tenuta a proteggere da eventi come terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni di corsi d’acqua, assicurando una tutela ampia contro i rischi più comuni sul territorio italiano.
Entro quale data le imprese devono conformarsi a questo obbligo?
Originariamente fissata al 31 dicembre 2024, la scadenza è stata spostata al 31 marzo 2025 grazie al Decreto Milleproroghe.
Cosa rischia un’impresa che non aderisce a questa assicurazione obbligatoria?
Le aziende prive di tale copertura potrebbero perdere l’accesso a fondi pubblici, incentivi governativi e garanzie statali, con possibili impatti significativi sulle loro attività.
Quali tipologie di beni aziendali devono essere assicurate?
La polizza deve riguardare gli asset fondamentali dell’impresa, ovvero immobili (edifici e terreni), macchinari e impianti produttivi, oltre alle attrezzature usate a livello industriale e commerciale.
Fonti:
- DM n. 18 del 30 gennaio 2025, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
- Legge 213/2023 (Bilancio 2024)
- Articoli di Reuters, Confcommercio
- https://www.ilsole24ore.com/ , l’articolo può essere consultato anche nella versione cartacea del quotidiano della data 28/02/25




