Seriana Edilizia

February 10, 2022

Sismabonus 2022: ecco come funziona.

fotografia grafica di calcolo sismabonus legato a nuova manovra con focus su costi

Con la Legge di Bilancio 2022 il Sismabonus per le attività produttive è stato prorogato fino al 2024. L’incentivo permette una detrazione che va dal 50 all’85%. Scopriamo insieme cosa comporta, chi può richiederlo e quando.

“La Legge di Bilancio 2022 approvata a fine 2021 ha di fatto prorogato fino al 31 dicembre 2024 il sismabonus, l’agevolazione partita negli anni passati con l’obiettivo di incentivare i lavori di riduzione del rischio sismico negli edifici.”

Il rischio sismico nel nostro Paese è classificato in base a zone di intensità; ogni immobile ha diversi livelli di sicurezza che variano in base alla loro risposta al possibile verificarsi di un evento sismico.

Cosa prevede il sisma bonus?

Il bonus usufruibile fino al 31 dicembre 2024, offre la possibilità di detrarre le spese effettuate per gli interventi in questione determinata da una percentuale compresa tra il 50% e l’85%.
È possibile detrarre le spese sostenute per effettuare gli interventi di riduzione del rischio sismico e di miglioramento della classe sismica dell’edificio.
Il contribuente, persona fisica o giuridica potrà beneficiare di una detrazione fiscale, determinata su un importo massimo di spesa di 96.000 euro per ogni unità immobiliare catastalmente identificata.

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Il valore della detrazione fiscale con il nuovo sismabonus

Le percentuali della detrazione, da applicare al costo degli interventi nel limite del valore massimo di 96.000 euro variano in base all’efficacia degli interventi realizzati:

  • 50% per gli interventi che non apportano miglioramenti della classe sismica;
  • 70% per gli interventi che apportano il miglioramento di una classe sismica;
  • 80% per gli interventi che apportano il miglioramento di due classi sismiche;
  • 85% per i condomini che apportano il miglioramento di due classi sismiche.

Quali sono i lavori ammessi?

I lavori ammessi sono quelli sulle strutture esistenti già descritti dalla normativa italiana sulle costruzioni (NTC 2018) così classificati:
a) Interventi di adeguamento (atti ad adeguare le strutture alla normativa vigente)
b) Interventi di miglioramento (atti ad aumentare la capacità globale della struttura di resistere al sisma)
c) Interventi di rinforzo locale (atti a colmare le carenze strutturali presenti nella struttura esistente).
Sono possibili interventi di demolizione e ricostruzione anche con aumento di volumetria purché in regola con la normativa urbanistica.

Visto di conformità

Il Decreto Antifrode ha ampliato, in linea generale, il Visto di Conformità come obbligo per tutti gli interventi sugli edifici che godono di agevolazioni fiscali.
Dal 2022 il Visto di Conformità è obbligatorio per tutti i bonus edilizi, anche, quindi, per il Sisma bonus.
Di cosa si tratta? Altro non è che una verifica effettuata ad esempio da un commercialista e7o CAF, che attesta il rispetto di tutti i requisiti per accedere ai bonus.
La Legge di Bilancio 2022 ha però stabilito che per tutti quegli interventi di edilizia libera e che non superano i 10.000 euro non è obbligatorio richiedere il Visto di Conformità. Per quanto riguarda il Sismabonus quindi si tratta di un’agevolazione per cui è necessario ottenere il Visto di Conformità fiscale.”

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